Novello fuori tempo aka Tornano le grandi anteprime. Bontà dei parmensi Vancouver, che due anni orsono si resero protagonisti di un esordio da urlo per Recycled Music ibridando forma postrock e cantato britpop, con grande sorpresa nei risultati.
Dopo mesi di studio supportati dal lavoro di Maurice Andiloro (Numero 6, Perturbazione, Bugo etc) se ne escono con un album che, a giudicare dai tre pezzi concessi a me e ad un altro farlocco, si annuncia come favoloso, brillante, centrato e quadrato, inappuntabile, saporito, forte, vibrante, pieno…
Se "Shape of your knees" è 100% classico Vancouver e la singolabile "Jennifer(‘s unpredictable happiness)" la si può ascoltare qua in tutta la sua empatica possanza, lo streaming di "The idler" -sotto- farà andare con la mente a "The poser, the lovers and the poet", la traccia d’esordio di "Great news from the foggy town", con la voce di Alain Marenghi -per inciso, uno dei migliori autori e soprattutto frontman in circolazione- a ricamare sognante sulla struttura (appena lunga, ma tutto è condensabile) costruita dalla band, un ponte che collega la tradizione indie all’epica degli U2 che furono, fino alla coda riesplosiva.
Sottoscrivo l’accorato appello del canadese: non investire su di una band così efficace, solida e ispirata sarebbe cieco, sordo e irresponsabile. Cerchino di capirlo, le nostre migliori label, prima che i cervelli/le ugole/le penne prendano la strada dell’estero, e noi qua a giacularsi per un Pellé all’AZ67 Alkmaar.
A voi.